Perchè anche la cucina dà spunti di riflessione... avrebbe potuto essere un titolo papabile per questo post... Ma no dai, ci voleva il disastro!
Ok, ora è il caso di scrivere due righe un pochino più serie per spiegare questa uscita; il fatto è che mi sono capitate due cose apparentemente scollegate: ho fatto dei biscotti e ho riguardato le mie vecchie pubblicazioni. Da qui il via ad un paio di riflessioni.
Questo blog è un hobby e purtroppo anche per questo non sono molto costante nelle pubblicazioni... mi lascio trascinare facilmente dalle incombenze quotidiane e dagli altri interessi che porto avanti lottando contro il tempo e conquistando ore e minuti preziosi.
Insomma, come tutti... sempre di corsa e non c'è fiesta che tiene, spesso tocca sacrificare quello che ci piace fare.
Ma non sono qui per parlare del tempo e degli hobby. Non sono nemmeno qui per dare una lista ingredienti oggi (ma rimedierò presto).
Siccome non è un "classico post" ne approfitto per ringraziare chi capita su queste pagine e perde preziosi secondi per leggere qualcosa che ho scritto. E magari prende spunto, come faccio io. E magari leggendo scappa pure un sorriso, perchè questo è il mio ingrediente preferito.
Scorrendo i miei vecchi post ho notato che è un sacco di tempo che non mi capita di fare disastri durante le ricette che pubblico. Potrebbe essere un segnale di miglioramento... ma no, vi assicuro, continuo a fare pasticci a scadenza regolare. Il fatto che non siano pubblici è una casualità, e ne ho le prove!
:D
La premessa è che mi era stato chiesto di fare dei biscotti per un mercatino. Da offrire non da vendere, ma avrebbero dovuto essere comunque belli e buoni. Sottolineo belli.
Ma andiamo dritti al cuore del problema: l'impasto per qualche strana ragione è rimasto mollissimo anche dopo aver riposato 1 ora in frigo, così ho dribblato il problema usando il sac a poche al posto delle formine, ma anche rispettando le distanze nella teglia in cottura... disastro! In forno si sono allargati formando una distesa informe e friabile.
Di fronte alla teglia conciata così la mia faccia era simile all'urlo di Munch mentre mia madre mi girava intorno commentando l'ovvio con toni isterici.
Aggiungiamo che non avevo tempo e forza per rifare tutto...quindi mi sono armata di colori, zuccherini e glassa e ho provato a rimediare.
Il risultato bah...non mi convinceva comunque, ma facevano tanta simpatia al punto che ho iniziato a credere davvero che un po' di colore e qualche glitter possano migliorare le situazioni.
Così ho imparato la prima lezione:
"always smile!" :)
Ma la sorpresa vera sono stati i commenti altrui sui biscotti e il mio successivo assaggio (da incredula).
Erano buoni, ma buoni forte, buoni da dipendenza.
Talmente buoni che mi sono quasi vergognata per essermi disperata così tanto solo per il lato estetico.
Così ho imparato la seconda lezione.
Epilogo: ho capito la morale? Sì.
...beh poi? Poi li ho rifatti e hanno espresso la loro bontà interiore anche attraverso l'estetica questa volta.
;)