Tutti noi se pensiamo alla farina associamo automaticamente pane, pasta, focaccia e chi più ne ha più ne metta.
Chi invece ha dato anche solo una sbirciata al mondo dell’ecobio potrebbe associare alle farine anche la parola detergente.

Nonostante le varie testimonianze ero dubbiosa sull’efficacia di questo metodo, così l'ho testato sulla mia crapina. Il risultato sono capelli morbidi, voluminosi e puliti (davvero puliti!).
Pare che i ceci contengano delle saponine vegetali, le stesse che una volta ingerite si legano al colesterolo in eccesso nell’intestino aiutando a eliminarlo. Inoltre, come tutte le farine, ha un alto potere assorbente che consente di inglobare il grasso e trascinarlo via al risciacquo.
L’unico contro di questa alternativa è l’odore di farinata ligure in testa, che però si attenua fino a scomparire fin dall’applicazione del balsamo (per coerenza sarebbe meglio sceglierne uno con poche schifezze nell’INCI come lo Splend’Or).
In base alla mia esperienza promuovo questa farina da alternare allo shampoo; qualcuno si trova talmente bene da aver abbandonato ogni altro detergente.
Oltre a quella di ceci però se ne possono usare altre, soprattutto per il corpo, come la farina di avena (lenitiva ed emolliente), di orzo, di grano saraceno o di mandorle; meglio evitare quella di riso che risulta esfoliante e scrubbante.
Finita la doccia? Bene, torniamo in cucina con la nostra farina di ceci.
Anche qui è spesso sottovalutata: forse non tutti sanno che ha numerose modalità di impiego oltre alla classica realizzazione della farinata o della cecina toscana.
Quello che più mi ha affascinata è che si può usare per sostiture le uova in frittate o crepes salate, quindi è una valida alternativa per chi è intollerante alle componenti dell'uovo, ha problemi di colesterolo o vuole limitare l’assunzione di proteine animali.
Insomma, la farina di ceci è davvero un must have della dispensa!
Io l’ho usata anche per fare delle crepes con ripieno di verdure. Gnam!
:x
Mirta
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